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Misure cautelari per i Casalesi: tra i perseguibili anche un avvocato e un responsabile bancario 

di Marianna Ianniello

Quando si parla di “organizzazione mafiosa”, il più delle volte si fa riferimento a reati come riciclaggio, corruzione, estorsione, intestazione fittizia di beni.

Ex art. 648bis c.p., il riciclaggio è posto in essere da “chiunque sostituisce o trasferisce denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto non colposo; o compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa”

Questi sono i motivi che hanno spinto la Procura di Napoli all’esecuzione di ben 35 misure cautelari e un sequestro di beni dal valore di 50 milioni di euro, da parte dei carabinieri di Caserta e della D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) di Napoli, su richiesta della D.D.A. (Direzione Distrettuale Antimafia).

Le misure in questione hanno colto di mira gli interessi del clan dei Casalesi, come gli appalti per i servizi di rete ferroviaria e pavimentazione stradale.

Tra i perseguibili compaiono anche un avvocato e il responsabile di un’agenzia bancaria: pare che entrambi abbiano rivelato ad una delle persone indagate, l’esistenza dell’attività investigativa in corso.

Ad esprimersi è proprio il Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Melillo, il quale afferma che è grazie alle indagini patrimoniali della D.I.A. che si è potuto far luce sui complessi meccanismi di riciclaggio e di illecita interposizione negoziale, considerati tali al fine di attuare il sequestro preventivo di quote sociali e immobili, per evitare il pericolo che la disponibilità degli stessi potesse aggravare o protrarre le conseguenze dei reati sopracitati.

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