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24 Aprile 2024

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A Bucha all’ orrore della guerra si aggiunge quello della violenza. Violentate 25 donne


di Anna Adamo

Sono venticinque, nove tra le quali incinte, le donne tra i 14 e 24 anni vittime di violenza da parte dei soldati russi in uno scantinato di Bucha. Quelle che ci giungono dall’ Ucraina sono notizie che lasciano senza parole.

L’ORRORE


Violenze fisiche che si aggiungono all’ orrore della guerra e distruggono la dignità di donne e ragazze che ogni giorno combattono per salvarsi, aggrappandosi a barlumi di speranza che ormai faticano a restare accesi. Chiederci per quale motivo tutto questo stia avvenendo, è quasi inutile,del resto la guerra, la morte, la violenza, non hanno spiegazioni.
Così come non ha spiegazione il fatto che la sete di potere possa essere così tanta al punto da far si che un popolo venga distrutto. Che persone innocenti vengano strappate alla vita in maniera così brutale. Il senso di impotenza ha preso il sopravvento su tutto.
Si, perché la verità è che quando il male inizia a prendere il sopravvento sul bene in maniera così forte, non possiamo farci nulla. Ebbene si, non possiamo fare nulla per salvarle, quelle donne. È ormai troppo tardi per fare qualsiasi cosa. Avremmo dovuto renderci conto prima, che ciò sarebbe potuto accadere. Avremmo dovuto evitare che ciò accadesse. Ma, è così che siamo fatti.
Prendiamo consapevolezza degli errori che commettiamo solo quando è troppo tardi per porvi rimedio. E ora, che non possiamo fare più nulla per salvare quelle donne e tante altre persone alle quali è toccata una sorte simile prima di loro, non ci resta che chiedere scusa.
Si, almeno le scuse gliele dobbiamo. E no, non serviranno a ripagarle di tutto il male al quale sono state sottoposte.
Ma, faranno venir fuori il nostro essere umani, quello che sopraffatti dalla sete di potere abbiamo un po’ dimenticato.

FERMARE IL MASSACRO


Ed è doveroso che venga fuori, affinché capiamo che la violenza non è mai una soluzione.
Che violentare non è il giusto modo di ottenere quello che si vuole. Ben vengano la sete di potere e le ambizioni, se proprio non si riesce a fare altro della propria vita, ma a patto che si cerchino di raggiungere senza distruggere gli altri, così come, invece, sta avvenendo per il popolo ucraino, purtroppo vittima di una tragedia senza eguali.
La violenza, qualunque sia la ragione che spinge a praticarla, non deve essere mai giustificata. Ricordiamolo come forma di rispetto nei confronti di quelle donne che a causa di quest’ultima hanno perso la vita.
Ricordiamolo affinché quanto accaduto in queste ore a Bucha non si verifichi più.
Ricordiamolo, perché la guerra non siamo riusciti ad evitarla, ma possiamo evitare che all’ orrore di quest’ultima si aggiunga anche quello dato dalla violenza.

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