di Anna Adamo
La speranza è l’ultima a morire. È così che si dice, eppure ci sono casi in cui sperare diventa piú difficile che mai. Basti pensare all’Ucraina, a quello che sta accadendo.
Come si fa, in luoghi in cui la morte ha preso il sopravvento sulla vita a sperare che qualcosa di bello possa ancora accadere? Nessuno ne sarebbe capace.
O meglio, quasi nessuno. Perché, anche in questo frangente c’è l’eccezione che conferma la regola. É rappresentata dalle due persone in foto.
Medico lui e infermiera lei, che tra un’ esplosione e l’ altra, a Kharkiv, hanno deciso di sposarsi. La loro non è un’ unione qualunque.
Non è l’unione di chi sa che di lì a poco potrebbe morire e quindi ha voluto realizzare l’ ultimo desiderio.
Il loro matrimonio è la luce in fondo al tunnel. È la dimostrazione del fatto che c’è qualcosa più forte dell’odio, delle bombe, della guerra.
É l’ amore. Quello che non è l’antidoto contro ogni veleno, ma tra veleno e antidoto è esattamente nel mezzo, pronto a dimostrare di poter vincere su tutto.
Perché, nonostante nel corso di una guerra non ci siano mai né vincitori né vinti, ma perdenti a prescindere, anche solo per il semplice fatto di permettere che una guerra avvenga, oggi l’ amore ha vinto. E soprattutto, ha dimostrato che non bisogna mai smettere di sperare, perché è proprio quando si smette di sperare che si inizia un po’ morire. É proprio dopo le peggiori notti che sorgono le albe migliori.
Quelle che di essere vissute ne valgono sempre la pena. Così, come hanno fatto questi due giovani sposi.