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In Ucraina la battaglia e’ dura ma non c’e’ resa, anzi…

di Marianna Ianniello

Nella notte arrivano le parole del presidente ucraino, Zelensky, il quale afferma che la battaglia è dura, ma non è ancora finita e ce ne saranno di più dure. Non sono stati superati tutti gli ostacoli, ma tutti vogliono vincere e tutti sentiranno la pace arrivare. Questa volta il presidente si trova in un luogo diverso, probabilmente un bunker, contraddistinto dalla stessa grinta e determinazione con cui ha iniziato a difendere il suo popolo.
La preoccupazione è comunque tanta perché si è pronti a nuovi attacchi dalla Russia. In particolare, quest’ultima si sta preparando a bombardare di nuovo il Donbass e Kharkiv. Pertanto, Zelensky rinnova la richiesta di nuovi aerei per fronteggiare la truppa militare russa.
Il presidente, citando le autorità locali, fa presente che a Mariupol sono state uccise almeno 5.000 persone: sono attualmente in corso le trattative per rimuovere i corpi dalle strade, ma sono ancora tantissime le persone costrette ad affrontare tale situazione in carenza di cibo, acqua ed elettricità.
Le parole di Zelensky sono rivolte anche a ringraziare il Presidente del Parlamento europeo per l’eroica visita compiuta a Kiev. Ringrazia lei personalmente e la sua squadra per aver mostrato eroismo, essendo stata la prima leader a visitare la capitale ucraina.
Tuttavia, il presidente non si limita ai ringraziamenti, ma lancia un messaggio al nemico, augurandogli di guardare la televisione non russa per vedere cosa sta succedendo nel mondo.
Infine, il presidente conclude affermando che vorrebbero la Cina dalla loro parte, confermando, altresì, che le sanzioni occidentali stanno sortendo effetti.

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