14.6 C
Napoli
24 Aprile 2024

Chi siamo

Scuola, abbiamo gli insegnanti più anziani d’Europa

Di Felice Massimo De Falco

Pochi concorsi, ricambio generazionale, stipendi bassi. Le nuove generazioni, indipendentemente dall’interesse per la pratica – o l’arte – di trasmettere punti di vista, nozioni e strumenti, non risultano sufficientemente attratti dalle professioni correlate all’insegnamento per via delle limitate garanzie, il tardo inserimento professionale, il precariato e lo scarso welfare. Tale assenza di interesse porta ad un rallentamento della macchina di assunzioni, assegnazione cattedre, procedure concorsuali: la questione si abbatte drammaticamente sul corpo docente regolarmente assunto, che si conferma, per via dei limiti suddetti dell’assegnamento, il più anziano d’Europa, anche per via del sistema pensionistico obsoleto e degli scarsi interventi strutturali ed efficaci su quest’ultimo. I dati qui di seguito analizzati sono offerti da Eurostat che, semestralmente, pubblica informazioni relative alle più variabili compagini amministrative e non solo dei paesi dell’Unione. Il rapporto dell’estate corsa emesso dall’organizzazione conferma l’anzianità del nostro corpo docenti, il quale conta più del 55 % degli insegnanti attivi di età superiore ai 50 anni.
I dati del continente europeo dicono che l’Italia si conferma il primo paese per tasso di anzianità del corpo docente
Sono ben il 18% i docenti di oltre 60 anni, altro record UE, che mantiene una media del 9 %; mentre ammontano a circa il 20% quelli nella fascia 54-59 anni, e circa il 19% quelli dai 50 ai 54 anni. In totale, l’Italia con il 57,2% di ultracinquantenni è il Paese europeo con il tasso di anzianità più elevato se attribuito al corpo docente. La media Ue si conferma del 36%. A seguire, più distanti in termini statistici, la Bulgaria con il 47,7%, e poi i baltici con l’Estonia (47%), la Lituania (46,7%) e la Lettonia (45,4%), e infine la Germania (44,6%). I Paesi UE che invece annoverano docenti più giovani sono Malta, con il 13,3% di over 50, poi Regno Unito (19,7%), Lussemburgo (21,1%), Cipro (21,7%), Irlanda (25,2%) e Belgio (27,8%). L’Italia si conferma, anche con riferimento alle pari opportunità, anche tra i Paesi con più insegnanti donne, l’80%, anche se il record spetta alle Repubbliche Baltiche con Lettonia (87%), Lituania (85%), Estonia e Bulgaria (83%), seguite da Slovenia (81%), infine Italia e Irlanda (80%). Le donne sono in ogni caso predominanti in tutta Europa, con una media del 72%. I Paesi con più docenti di sesso maschile sono invece il Lussemburgo e la Grecia (oltre il 35%), seguiti da Spagna, Francia, Olanda, Germania e Belgio (oltre il 30%).

Articoli correlati

Ultimi Articoli