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“Nude allo specchio, ecco Mary Aruta, missione showgirl

Di Felice Massimo De Falco

Mary Aruta (Maria) nasce a Napoli a pochi passi dalla casa di Antonio De Curtis (Totó) e quell’energia teatrale l’ha sentita davvero tutta e fin da subito, tanto che già da piccolissima adorava recitare ed esibirsi, se pur in casa o alle recite scolastiche.
Alla scuola stilista Di moda Isabella d’este si ispira disegnando abiti che vorrebbe indossare e da lì a poco si ritrova nel mondo della moda come modella e a posare e sfilare per molti brand italiani arrivando fino alle selezioni per Miss Italia provinciale e regionale dove vince varie fasce, tra cui (miss sorriso). Ma la moda non le basta, lei vuole il palco e crescendo , prenderà quel voler recitare e stare in un teatro più seriamente iscrivendosi a vari laboratori e corsi teatrali tra cui
il teatro Totó di Napoli
dove inizia contemporaneamente, anche un percorso professionale , lavorando e collaborando con varie compagnie teatrali, iniziando con il grande Antonio Allocca, seguiranno Vittorio Marsiglia, Gino Rivieccio, Caterina De Santis, e la compagnia stessa del teatro Totó con regie firmate da G. Liguori.
Al teatro San Carlo lavora invece come Mimo collaborando così con grandissimi direttori di orchestra come : ‪Jeffrey Tate ‬
‪Con ‬artisti e registi nazionali e internazionali come :
Henning  Brockhaus, Roberto De Simone
e Luca Ronconi.
Mary fa le sue apparizioni anche al cinema con : “Ti lascio  perché ti amo troppo” con Alessandro Siani e nel docu film 
 ” La città delle donne – oggi” con Claudia Koll-
Regia di Chiara Sambuchi.
Lavora in vari programmi campani tra cui la sit-com Fuori Corso.
Lavora a radio Crc come speaker e collabora con altre radio diventando autrice di un suo format. (Latín Lover)
Intanto, durante un viaggio, Mary che sente sempre un po’ troppo stretta l’Italia e la sua bella Napoli , decide di fare un audizione per essere ammessa alla scuola di arte scenica e drammatica del teatro Poliorama di Barcellona, dando spazio alla sua passione per la lingua spagnola e per i testi di vari autori spagnoli in particolar modo quelli di Garcia Lorca.
Da lì a poche settimane Mary viene chiamata non solo per prendere parte all’Accademia ma anche per uno spettacolo (Boda de sangre) indovinate di chi?
Mary fece subito le valigie e diretta verso Barcellona inizia un percorso finalmente internazionale. In Spagna oltre al teatro, studia canto e danza.
Mary diventa per tutti (La Spagnola Napoletana)
Passano un po’ di anni e nel 2015 tornata a Napoli, Mary insieme a P.Di Tella, scrive e traduce alcuni testi e decide di cantare e lanciare un singolo (No Me Importa)
Lo presenterà da lì a poco al
“ Billboard Latin Music show Awards 2015 di Miami”
Il pezzo piace, viene scaricato tantissime volte e le visualizzazioni del video sono tantissime.
Mary è felice ma non si sente una cantante, lei vuole recitare, vuole lo “spettacolo completo” così inizia a scrivere un musical, trova collaborazioni e torna in Italia , dove da lì a poco scopre di aspettare la sua prima bimba (Marisol) insieme ad il suo compagno decidono di restare in Italia per avere la famiglia più vicina. Da quel giorno sono passati quasi 5 anni, la pandemia ha steso parecchi progetti, e fermato molti lavori , ma non i sogni di Mary, dove da casa ha trasmesso due volte a settimana il suo format radiofónico ( Latín Lover-enamórate de la música latina) facendolo diventare virale sul web e intervistando tantissimi artisti internazionali che fortunatamente erano anche loro costretti a restare a casa.
Oggi Mary è una mamma felice di due splendide bimbe Marisol di 4 anni e mezzo e Marta di 4 mesi. E non vede l’ora di ritornare su di un palco e riprendere i suoi progetti internazionali , stavolta con il suo spettacolo più bello (La sua famiglia)

Mary si mette “a nudo” per noi

  • Sei un’artista completa. Cosa ti manca per migliorarti ancora?

“Completi” non si è mai, almeno io personalmente ho ancora tanto da imparare.

  • Qual é la tua vera inclinazione artistica?

Forse non ne ho solo una. Se quello che sto facendo mi emoziona e mi permette di esprimermi ed esternare ciò che sento, è la cosa giusta! E questo può succedere sia a teatro su di un palco, davanti ad un microfono, con un testo cantato o semplicemente davanti ad un obbiettivo fotografico.

  • Cosa senti quando sei a contatto con il pubblico?

Cosa non sento! Un turbine di emozioni mi hanno sempre preso ad ogni performance, inizia sempre con una gran paura, di non farcela, di non essere all’altezza, di non piacere , sai com’è, “le critiche” fanno crescere, ma fanno anche tanta paura! Proprio quella paura però, mi da sempre la spinta per esternare tutto ciò che voglio e sentire la connessione con il pubblico mi carica, mi aiuta, mi fa credere di nuovo in me. E poi succede che non vorrei più scendere dal palco!

  • Perché l’Italia ti stava stretta?

L’Italia non è mai stato un paese meritocratico, come succede anche per altre professioni, non solo per la mia. Capita che ci si veda passar davanti la figlia di, la nipote o la compagna di.. Lavorano sempre gli stessi, le produzioni, le agenzie, vogliono sempre gli stessi, e studiare, impegnarsi, essere professionali era diventato per me inutile, ci sono stata molto male, mettici poi la voglia di viaggiare, scoprire il mondo e farsi conoscere altrove ed ecco qua! L’unica cosa che mi manca sempre dell’Italia, quando vado via , è Napoli e la mia famiglia ovviamente, ecco perché sono sempre ritornata. Mannaggia…

  • Cosa differisce dall’Italia la Spagna in termini artistici e culturali?

La Spagna come L’Italia è sicuramente uno dei Paesi europei più ricchi dal punto di vista culturale. In molti dicono che è simile al nostro paese ma io vivendoci ti dico di no. In termini artistici la differenza è davvero tanta, tipo la meritocrazia di cui ti ho detto. Lì conta se hai talento e vali, non da dove vieni, chi ti manda e con chi stai. Culturalmente su alcune cose tipo (il teatro) è molto simile, c’è una grossa cultura teatrale, proprio come da noi e anche per questo adoro stare lì. Per il resto ci sono tantissime piccole differenze (anche divertenti) che solo chi ci ha vissuto tanto può notare. Tipo, L’accoglienza affettuosa, agli orari di pranzo e cena, le campane che al massimo rintoccano, ma non suonano così tanto come in Italia. In Spagna è sempre il momento giusto per fare qualsiasi cosa.

  • Chi é l’artista capace?

È quello che associa al suo talento tanta ambizione, determinazione e lavoro.

  • Con chi vorresti lavorare e su cosa?

In Italia con Massimo Ranieri in Spagna con Almodóvar

  • Chi, fra i tanti con cui hai lavorato, ha lasciato una traccia interiore in te?
  • Con il musicista Cubano Raydel Martinez Torres ci ho fatto due figlie, altro che traccia interiore (scherzo).
    In termini artistici devo dire che ogni personaggio con il quale ho lavorato mi ha insegnato e lasciato qualcosa e se non lo faceva, ero io che dalle quinte mi “rubavo il mestiere” .
    A Napoli per esempio l’artista più generoso ed umile con il quale ho lavorato è stato Gino Rivieccio, a distanza di anni ricordo ancora quanto mi ha insegnato e quanto spazio mi ha dato nel suo show. Facendomi recitare, cantare e ballare. Sembra niente ma Per un’artista che ha fame di palco queste sono cose importanti, chi crede in te e ti dà l’opportunità di mostrare ciò che sai fare, è una cosa importante, non lo dimenticherò mai.
  • La pandemia é stata spietata sopratutto con lo spettacolo. Come hai reagito?

All’inizio male, mi sono avvilita, spettacoli cancellati a chissà quando e il nulla tra le mani. Ero terrorizzata e mi sono dedicata a fare solo la mamma , a far crescere la mia famiglia ed è stata una cosa che ho amato e che amo moltissimo, questo periodo storico mi ha donato a livello personale una grande opportunità per centrare il mio essere e dedicarmi a quello che è davvero per me più importante di tutto “la famiglia”, il mio successo più grande!
Per il resto ho passato mesi prima di capire cosa potevo fare con quello che sapevo fare. Ed ho scoperto che ahimè sui social sapevo fare ben poco, anche perché intanto la pandemia stava sfornando dei mostri, dei personaggi inenarrabili specialmente su TikTok, e che chissà per quale motivo venivano (e vengono) seguiti, ed io, che non sono poi tanto brava con i social, mi sono dovuta dar da fare. Ho ripreso il mio format radiofonico (LATIN LOVER) e l’ho trasformato in web, facendo dirette ed interviste a cantanti e musicisti di tutto il mondo, intrattenendo sia la gente che me stessa , ho ridato vita ad un progetto che continua ancora oggi e che piace.

  • Ti capita di immedesimarti nella vita nei personaggi che rappresenti?

Conoscere la psicologia e la storia di un personaggio è fondamentale, poi te lo cuci addosso e lo fai tuo, con le tue emozioni e il tuo vissuto. Se un personaggio poi mi somiglia anche leggermente e/o il ruolo si adatta a me, risveglia le mie emozioni più profonde e spesso si può piangere (di gioia ovviamente).

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