di Anna Adamo
Cambiare tutto, per non cambiare nulla. Il Parlamento si avvia così verso l’ ottava e, probabilmente, ultima votazione.
Le prossime ore saranno febbrili come non mai, soprattutto per il Centrodestra che, tra una divisione e l’ altra cerca di giungere ad un accordo, il quale sa di uno scenario già visto. È Mattarella, infatti, il nome dell’accordo.
Un accordo che, però, li mette mica d’accordo tutti!
“Agli Italiani garantiamo stabilità e squadra di governo. Onde evitare di proseguire per giorni a raccogliere no, meglio chiedere a Mattarella il sacrificio di stare al Quirinale e a Mario Draghi di restare al governo”.
Queste le parole del leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice di maggioranza, al quale fa eco la leader di Fratelli d’ Italia Giorgia Meloni che si dice stupita di un probabile si da parte di Mattarella.
“Il secondo mandato,dice,non può diventare una prassi, forzando gli equilibri della nostra Costituzione”.
In totale disaccordo con quest’ultima è Silvio Berlusconi, il quale sostiene che Mattarella sia l’unico nome capace di condurre il Parlamento verso l’unità nazionale di cui si parla da giorni.
Ci risiamo.
Nonostante un Mattarella Bis sembri essere la soluzione definitiva, l’ incertezza resta in agguato. E viene spontaneo chiedersi se il centrodestra si divida per unirsi o si unisca per dividersi.
Se sia in cerca dell’ unità nazionale o dell’ unità interna.
Nulla è certo, quindi tutto è possibile.
E tra le tante incertezze che nascondono la certezza, vi è la certezza che mai è stata incertezza, ovvero la paura di probabili elezioni anticipate che attanaglia molti, soprattutto il Centrodestra.
Vincerà l’ accordo o la divisione?
Vincerà l’ incertezza di sempre o Mattarella, unica persona, al momento, capace di mettere d’accordo tutti e spazzare via ogni paura?
E soprattutto, il Centrodestra riuscirà a trovare pace? Le prossime ore ci daranno le risposte che cerchiamo.
Per ora, l’azione più sicura da compiere consiste nel non cambiare mai la strada vecchia con la nuova.
