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28 Marzo 2024

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Patrick è libero ma la battaglia continua

di Roberta D’Amico


È di poche ore fa la notizia della scarcerazione di Patrick George Zaky, ricercatore egiziano iscritto all’alma Mater Studiorum – Bologna, scomparso lo scorso 2020. Ora si attende per ‘certificare’ la sua innocenza.

Patrick Zaki è nato il 19 giugno 1991 a Mansura, in Egitto. È un attivista per i diritti umani e svolge ricerca per Egyptian Initiative for Personal Rights, una Ong egiziana, dove negli ultimi anni si è occupato soprattutto di questioni di genere. Nel 2020 è in congedo presso l’Università di Bologna per frequentare il master Erasmus “Mundus in Women’s and Gender studies.” Un’esperienza che si interrompe quando viene sequestrato all’aeroporto del Cairo il 7 febbraio 2020. Il giorno successivo, l’8 febbraio, la Procura della sua città ordina il suo arresto e lo accusa di: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento a manifestazione illegale, sovversione, diffusione di notizie false e propaganda per il terrorismo.

In questi due anni molte sono state le iniziative a suo sostegno a partire dalle mobilitazioni studentesche e dalla campagna lanciata da Amnesty International denominata #FreePatrickZaki. La campagna ha avuto il merito di diffondere e, soprattutto, fare luce sulla storia dello studente egiziano con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini e stimolare il dibattito. La battaglia continua per Amnesty che proprio oggi annuncia iniziative in tutta Italia per continuare a tenere alta l’attenzione e per condividere questo importante momento. L’appuntamento a Roma è in piazza Bocca della verità, dove attivisti, giornalisti e parlamentari scenderanno in piazza per manifestare la vicinanza e il sostegno all’attivista egiziano Patrick Zaki.

Oggi è stata fatta finalmente giustizia ed è sicuramente un primo passo nella direzione giusta in attesa della prima udienza che si terrà il 1° febbraio 2022 in cui ci si aspetta il riconoscimento della sua innocenza.

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