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24 Aprile 2024

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Covid, quei medici di base che non visitano più

Di Massimo Felice De Falco

È probabilmente uno degli effetti collaterali peggiori del Covid: i medici di base non visitano più nè in ambulatorio nè a casa. Ognuno di loro ha un esercito di assistiti che non curano. Qualcuno lo fa su prenotazione, ma solo in rari casi. Nel pieno della pandemia nessuno si azzardava a venire a casa nemmeno per una banale influenza. Ma i loro lauti stipendi non sono cambiati, così come il loro enorme pacchetto di pazienti. Nemmeno il vaccino è bastato ad allontanare il loro “spauracchio” del contagio. E i virologi-star inneggiano alla medicina di territorio. Alcuni anziani devono elemosinare persino il controllo della pressione arteriosa. Funzionano solo i ricettari e ricevono solo gli informatori farmaceutici. Si è parlato a lungo e a vuoto del ruolo fondamentale delle cure a domicilio, ma i propositi si sono arenati avanti alla sciatteria di certi medici. Alcuni medici per la verità visitano i loro pazienti prenotando una visita o attraverso gli strumenti multimediali. Ció incentiva la sanità privata e penso alla gente che non può permettersela. Non capisco perché nessuna istituzione o media non sollevino questa enorme questione che tocca i diritti costituzionali. Col potenziale picco dei contagi a ridosso del Natale, è imprevedibile i camici bianchi di territorio come si comporteranno. Se torneranno a farsi negare o seguiranno la regola aurea ippocratea. L’era dei Moscati, dei medici per missione, è finita. Forse è anche questa inclinazione culturale che dà la stura all’antiscientismo.

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