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Le nuove regole del “vivere civile”: i divieti e le sanzioni in vigore 

di Marianna Ianniello

La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, il 4 novembre 2021, hanno approvato la conversione in legge del decreto-legge 10 settembre 2021, n. 121 recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, promulgando la legge 9 novembre 2021, n. 156. La legge in questione prevede la modifica di ben 40 articoli del Codice della strada, su cui è bene soffermarsi.

La modifica che, molto probabilmente, incute più timore, è quella riguardante l’aggiunta di ulteriori dispositivi vietati alla guida, come “smartphone, computer portatili, notebook, tablet e dispositivi analoghi che comportino anche solo temporaneamente l’allontanamento delle mani dal volante”. A tale violazione consegue una sanzione pecuniaria molto più elevata. 

Alle stesse sanzioni non si sottrae chi parcheggia il proprio veicolo nei posti dedicati ai soggetti disabili: le multe arrivano fino a 672 euro, e in aggiunta, la decurtazione di ben 6 punti, in luogo dei 2 precedenti. Allo stesso tempo, dal 1° gennaio 2022, ai soggetti con disabilità è consentita, gratuitamente, la sosta nei parcheggi contrassegnati da strisce blu,

purché siano occupate le loro specifiche aree di sosta. I soggetti sono tenuti ad esibire il relativo contrassegno.

Cosa non diversa vale per la sosta delle auto elettriche presso le colonnine di ricarica, che dovranno essere occupate solo nel lasso temporale necessario per ricaricare l’accumulatore, fino ad un massimo di un’ora, trascorsa la quale scatta automaticamente il divieto di sostare.

Dal divieto è esclusa la fascia oraria compresa tra le ore 23:00 e le ore 07:00.

Equiparati ai soggetti con disabilità, ci sono le donne in stato di gravidanza e i genitori con figli di età massima di due anni, a cui sono destinati i c.d. “parcheggi rosa”. Tutto ciò, sempre e comunque, in seguito all’esibizione del rispettivo contrassegno.

Altra modifica a cui bisogna prestare notevole attenzione, ed in cui molto facilmente si può inciampare, è proprio quella relativa all’utilizzo di casco per il guidatore di moto, nonché per il passeggero. In precedenza, vi era l’eccezione, tale per cui i minori potevano non indossare il caso. Dal 10 novembre 2021 non è più così e, in caso contrario, il conducente del motoveicolo sarà soggetto ad una sanzione pecuniaria.

Lo stesso obbligo di indossare il casco non è presente se si è a bordo di monopattini elettrici, di cui ormai sono piene tutte le città. Tuttavia, i sopracitati mezzi di spostamento non sono esenti da regole, prima fra tutte quella di azionare frecce di direzione, nonché possedere un’assicurazione e, in ultimo, circolare ad una velocità che non superi i 20 km/h.

C’è da dire, però, che la riforma ha avuto un occhio di riguardo verso i pedoni, sancendo l’obbligo, per gli automobilisti, di tenere una determinata condotta in prossimità delle strisce pedonali: dare precedenza non solo ai pedoni che hanno iniziato la fase di attraversamento, ma anche coloro i quali sono in procinto di farlo.

Sempre in tema di attraversamento, la non osservanza del divieto di attraversamento del passaggio a livello, potrà essere rilevato grazie all’installazione di nuovi dispositivi di videosorveglianza, dedicati al rilevamento immediato di violazioni.

Ma per quanto riguarda i divieti, il Decreto Infrastrutture contiene un’ulteriore norma di cui si è discusso molto negli ultimi giorni: il divieto di pubblicità sessiste. Il divieto è esteso anche a “messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento

 all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”.

Tuttavia, nonostante l’elenco di numerose regole e divieti, la riforma ha previsto anche delle agevolazioni per i giovani che intendono munirsi di patente di guida: un contributo fino a mille euro per tutti gli under 35, per i percettori di reddito di cittadinanza o di ammortizzatori sociali. Il contributo non può mai oltrepassare il 50% delle spese sostenute per il conseguimento della patente. È stata, inoltre, estesa la validità del foglio rosa da 6 a 12 mesi, nonché la possibilità di poter sostenere l’esame di guida per ben tre volte.

Questo è il resoconto di quanto si è discusso negli ultimi giorni negli organi dello Stato, con l’auspicio che, con l’aumento di sanzioni cospicue, possano essere rispettate le regole del “vivere civile” oltre che del “vivere prudente”.

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