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29 Marzo 2024

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Pericolo Covibesity. Occhio ai più piccoli

Si chiama “covibesity” ed è un termine di nuova concezione comparso in letteratura scientifica per descrivere l’aggravamento dei tassi di obesità dovuto al confinamento imposto durante la pandemia. Secondo uno studio del CDC (Centers for Disease Control and Prevention) condotto su oltre 432 mila bambini e ragazzi tra 2 e 19 anni, il tasso di incremento dell’indice di massa corporea (che misura il rapporto tra peso e altezza) è raddoppiato rispetto al periodo pre-pandemico, e nella fascia di età tra 6 e 11 anni è addirittura aumentato di due volte e mezzo, mentre la percentuale di bambini e ragazzi obesi censiti nello studio in un anno è passata dal 19,3% al 22,4%. E chi era già in sovrappeso o obeso lo è diventato ancora di più, “guadagnando” oltre mezzo kg al mese, un ritmo di crescita che trasposto in 6 mesi significa 3-4 kg in più, più del doppio di quello che dovrebbe essere il giusto aumento di peso di un bambino sano. Per i bambini e gli adolescenti italiani, che già prima della pandemia registravano tassi di sovrappeso pari al 20,4% e di obesità pari al 9.4%, il quadro non sembra essere molto diverso se si considera che diversi studi hanno dimostrato un aumento del consumo di dolci e alimenti calorici e della sedentarietà, rispetto al periodo pre-pandemico. Circa il 40% dei bambini ha modificato le proprie abitudini alimentari durante la pandemia, il 27% ha mangiato di più, incrementando in particolare il consumo di snack (60,3%), di succhi di frutta (14,0%) e di bibite (10,4%). Di contro, è aumentato di circa 5 ore al giorno il tempo passato davanti a uno schermo nei bambini di età compresa tra 6 e 18 anni (complice la Dad). Ripristinare corrette abitudini alimentari e sani stili di vita messi a dura prova dalla pandemia: è l’appello lanciato dalla Società Italiana di Pediatria. “Alla luce di questo scenario diventa ancora più importante promuovere l’adesione alle raccomandazioni di una corretta alimentazione di bambini e adolescenti perché l’epidemia dilagante di obesità infantile, aggravata dalla pandemia, è più silenziosa ma altrettanto pericolosa di quella ingenerata dal Covid-19” afferma Annamaria Staiano, Presidente SIP e Professoressa Ordinaria di Pediatria all’Università Federico II di Napoli.

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