“Ultimo volo Alitalia. Era ora. Pessima compagnia, prezzi altissimi, voli cancellati ed in ritardo. Ed il personale? Ricco di privilegi, arrogante e scostumato. Che restino tutti a casa” è il post di un collega giornalista. Peppe Iannicelli. Un collega dalle qualità riconosciute che questa volta è andato oltre.
Mi indigno da italiana, da moglie di un ex comandante Alitalia, ma soprattutto da giornalista professionista.
Tra di noi, che dovremmo essere professionisti dell’informazione e che abbiamo il compito rappresentarla e divulgarla in modo opportuno, efficace ed imparziale, lontano dalle logiche delle tifoserie, c’è chi che sulla base del ‘nulla’, e della scarsa conoscenza di un comparto, conclude un inutile post con un’affermazione violenta ed offensiva. Offensiva verso chi si forma, verso tanti lavoratori.
In Alitalia ci sono stati professionisti di grande valore, formati in maniera magistrale e meglio di tanti colleghi europei, uomini e donne che hanno garantito prestazioni in condizioni proibitive, che hanno limitato i danni di un management che ha commesso, con la politica, molti errori. Un post offensivo verso tante famiglie.
Vi invito alla riflessione, questa ‘roba’ non rende onore alla nostra categoria.
