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19 Aprile 2024

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Covid? Troppa fretta è pericolosa 

Di Massimo Ricciuti 

La notizia è buona. Ogni gesto che segna una speranza è benvenuto. Ma adesso si corre il rischio di vanificare tutti i sacrifici e gli sforzi fatti fino ad ora. Ci riferiamo in particolare alle due ultime decisioni del governo in merito alle riaperture di importanti settori e la somministrazione della terza dose e del booster del vaccino anti-Covid. A poche ore dalla decisione di ampliare la capienza dei teatri, dei cinema e degli altri luoghi dove si fa spettacolo al 100%100 e la 75 per gli stadi è giunta una timida concessione all’estensione della platea dei vaccinabili con booster agli over’sessanta. Tutto ok, figuriamoci. Evviva. E’ fondamentale riaprire i luoghi dello spettacolo e della cultura, si rimette in moto tutta la filiera del settore fondamentale alla base del vivere civile. Ma c’è un ma. Per riaprire i luoghi della cultura bisogna aver rispetto di essa e di chi ci lavora. Siamo proprio sicuri di esserci mossi nel modo giusto? Sul merito non c’è da discutere. Il problema è nel metodo. Si è agito in modo superficiale sulla più importante categoria su cui si fonda il pilastro civile. Si è proceduti senza sufficienti cautele, irriguardosi di un settore che tutto il mondo ci invidia. Per salvaguardare la cultura e lo spettacolo bisogna amare e difendere la cultura e lo spettacolo. Bisogna amare l’arte e proteggere gli artisti. Invece, e non ce l’aspettavamo, si è agito anche questa volta “all’italiana”. Aprendo tutto senza preoccuparci di come e quando. Sarebbe stato necessario fornire tutte le condizioni per lavorare in massima sicurezza. Invece si è ceduti alla demagogia e al facile consenso senza pensare alle conseguenze. Siamo certi che tra un mese i luoghi della cultura non debbano richiudere in modo definitivo? Il rischio è proprio questo. Siamo così certi che poi nessuno dovrà pagare le conseguenze di una scelta di questo tipo? Perché non si scherza con l’arte. Non si gioca con la cultura. Non si fanno esperimenti sulla pelle dei lavoratori del settore più prezioso che abbiamo. Vorremmo riprendere sul serio, e non per gioco. Questa volta non si può più sbagliare. Bisogna procedere con estrema attenzione. Fare arte non è un passatempo o un lusso. E’ il nostro spirito più profondo. Bisogna essere delicati e estremamente rigorosi. Andare a teatro, assistere a uno spettacolo vuol dire ossigeno nello spirito. E bisogna avere a cuore la salute di artisti e spettatori. Ma siamo sicuri che il Governo abbia agito con la giusta metodologia e tempistica? Non sono ammessi errori.

E qui arriviamo all’altro punto della questione. Perché fermarsi agli over ‘sessanta per il booster?

In vista dell’inverno, con la ripresa di tutte le attività, con le scuole, i trasporti pubblici, e tutto il resto… non sarebbe stato molto più saggio (valutati i dati della durata della protezione indotta dalle prime due dosi del vaccino) procedere in modo di estendere a tutti la possibilità di ricevere il booster dopo i sei mesi dalla seconda dose?

Nessun obbligo, per carità! Parliamo di “possibilità”.

Abbiamo il sentore che anche questa volta si stia procedendo stando attenti più agli umori dell’opinione pubblica che alla salute dei cittadini. Vorremmo tanto sbagliarci. Ma la sensazione di un “tana!Liberi tutti!” è forte. Un segnale pessimo.

Ci induce preoccupazione. Invece abbiamo tutti bisogno di fiducia…

C’è poco tempo per rimediare. Basta pochissimo e salta tutto. Non aspettiamo di ritrovarci a vedere una tragedia già vissuta. Che si intervenga per correggere gli errori al più presto!

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