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“A Siano c’è chi scappa dal confronto e manca democrazia”. Per fortuna combatte  Zambrano

di Anna Adamo 

La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli, ma le polemiche non sembrano placarsi. Del resto, è a dir poco impossibile che ciò avvenga, vista la voglia di ogni candidato di portar acqua al suo mulino. 

E, per certi versi, la situazione può anche essere compresa, perché le ambizioni sono cosa legittima e ognuno è libero di inseguirle come meglio crede, a patto, però che non siano lese quelle degli altri.

Cosa, facile a dirsi, ma difficile a farsi soprattutto nel mondo politico, laddove da sempre è un po’ “mors tua, vita mea”.

Lo dimostra quanto sta accadendo a Siano, una piccola città, ma strategica, con meno di quindicimila abitanti della provincia di Salerno.

Tra Marchese, sindaco uscente e Gerardo Zambrano al cui sostegno vi è la lista civica “Noi Liberi”, non è mai avvenuto un confronto.

A far leva sulla questione è proprio Zambrano, che dichiara: “Ho chiesto più volte un confronto al sindaco uscente. Un confronto che non è mai avvenuto. Mi sarebbe piaciuto sottoporre all’attenzione dei nostri concittadini la diversa visione di città che abbiamo, ammesso che Marchese abbia una visione di città, perché comincio a pensare che il non volersi confrontare derivi dalla mancanza di temi di cui parlare. È opportuno ricordare che il confronto sia fondamentale per conferire ai cittadini la possibilità di ascoltare i programmi di ognuno di noi e scegliere liberamente chi debba rappresentarli”.

Un affronto duro, quello dell’ aspirante sindaco, frutto del desiderio di voler contribuire a rendere Siano una città migliore, in cui le esigenze dei concittadini siano messe al centro di tutto. 

Un affronto che deriva dal sentirsi privato della libertà di manifestare le proprie idee agli elettori, dal momento che oltre la mancanza di confronto, il sindaco uscente sembra non voler concedere all’avversario politico i dovuti  spazi per poter effettuare i comizi elettorali.

Quella in cui riversa Siano è una situazione inaccettabile. Un qualcosa di molto più grave di un semplice scontro politico tra avversari che si contendono il governo della città.

Vi è una ‘limitazione’ della libertà dei cittadini, i quali non essendoci confronti tra i candidati, non possono scegliere liberamente la persona dalla quale si sentono maggiormente rappresentati. 

È chiaro, la democrazia è morta. 

È morta insieme alle imposizioni di chi sfugge al confronto per evitare che vengano fuori limiti ed errori.

È morta insieme a chi ritiene che fare politica significhi mettere prima di ogni altra cosa gli interessi di parte e non quelli dei cittadini.

E no, questa non è politica. Queste sono beghe e dispetti che non hanno ragione di esistere, le cui conseguenze non possono essere pagate dai cittadini.

È arrivato il momento di rendersene conto e, finché si è in tempo, porre rimedio alla situazione.

È un diritto di ogni cittadino poter scegliere i rappresentanti delle istituzioni in base alle idee che questi ultimi manifestano. A Siano tale diritto non può essere negato.

Non si può violare la libertà.

Si attui una politica basata sul confronto. 

Lo si faccia per i cittadini di Siano che sono stanchi di vivere in una città allo sbando e sognano una città migliore, alla cui guida vi siano rappresentanti  delle Istituzioni capaci di ascoltare le loro esigenze e lavorare per la gente, tra la gente, per i prossimi cinque anni.

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