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A Brusciano hanno ucciso la democrazia 

Di Anna Adamo

“Il Consiglio di Stato nega la candidatura al sindaco uscente Giuseppe Montanile. 

Brusciano è un caso Nazionale”.

Quella di cui è protagonista l’ avvocato Giuseppe Montanile, già sindaco di Brusciano (Na), è una vicenda a dir poco paradossale. 

Una sentenza gli impedisce di prendere parte alla competizione elettorale per le amministrative 2021.

“Questa è una situazione paradossale. Rispetto, ma non condivido la sentenza con cui il Consiglio di Stato mi impedisce di prendere parte alla competizione elettorale”, dichiara Montanile sconcertato, ma determinato a far si che la verità venga fuori e finalmente giustizia gli possa essere resa. 

La vicenda non lascia dubbi: con un solo candidato sindaco, nei comuni sopra i 15 mila abitanti, non può esserci competizione elettorale e neanche elezione. 

Ebbene sì, Brusciano rappresenta il primo caso in Campania in cui a concorrere per la carica di sindaco vi è un solo candidato.

“Siamo davanti ad un vuoto normativo. La legge prevede che vi sia più di un candidato sindaco per conferire ai cittadini la possibilità di scegliere chi debba rappresentarli. Se, invece, come in questo caso, c’è un solo candidato, come si fa ad eleggere un sindaco? Il Governo intervenga. Scriverò un’ interrogazione al ministro”, aggiunge l’avvocato. 

I motivi che hanno spinto alcuni togati ad agire in modo così ingiusto non sono ancora chiari e non si sa neanche se la vicenda avrà un lieto fine, una cosa, però è certa: non si tratta solo di una semplice ingiustizia, ma di qualcosa di molto più grave. 

È assurdo anche solo pensare che un sindaco uscente possa essere privato della possibilità di rappresentare i cittadini.

È assurdo pensare che i cittadini debbano avere come rappresentante delle istituzioni una persona che è stata loro imposta. 

Viene da chiedersi dove sia finita la democrazia. 

Andare fino in fondo e ricercare la verità è più doveroso che mai. 

Lo si deve ad un sindaco leso umanamente e politicamente, ma soprattutto lo si deve ai cittadini che non possono essere vittime di beghe politiche le quali non hanno ragione di esistere.

Lo si deve alla città di Brusciano, affinché le venga restituita una competizione elettorale degna di essere definita tale.

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