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‘La mia Disordinary Family è un inno alla felicità’

Di Anna Adamo


Maurizia Triggiani ha 40 anni e dal 2014 si appresta a vivere la sua seconda vita insieme ad una splendida Disordinary Family che ha ben tre cognomi e la cui principale caratteristica è la libertà di essere. 

“È un concetto, spiega, al quale non siamo abituati, perché in questa società si è dell’ idea che la famiglia debba essere tradizionale, tutti debbanoavere un certo tipo di lavoro, di equilibrio. Io, invece, nella mia seconda vita mi sono data la possibilità di costruire una famiglia con regole che probabilmente agli altri non starebbero bene, ma per noi sono giuste”.

Ebbene si, quella di Maurizia non è una famiglia come le altre, ma per comprendere pienamente la situazione è necessario fare un passo indietro. 

Era sposata e nel 2014 conobbe Marco, anche lui impegnato sentimentalmente, quindi, vista la situazione, decisero di restare amici e dedicarsi alla scrittura, la loro passione comune. Dopo anni trascorsi a lavorare insieme, pensarono fosse giunto il momento di dare una svolta alla loro vita buttandosi alle spalle il passato e donando una possibilità a quel sentimento che li legava da tempo. 

Nel 2018 si sono spostati e hanno dato vita ad una Disordinary Family le cui avventure sono quotidianamente narrate su un profilo Instagram che conta circa 53 mila followers.

“Lasciarsi alle spalle il precedente matrimonio e buttarsi a capofitto in un nuovo progetto familiare è stato faticoso, ma necessario”, racconta Maurizia con voce di chi è consapevole che quella sia stata la cosa più giusta da fare.

“La crisi della mia relazione precedente andava avanti già da tempo. Io ho deciso di porre fine al tutto nel momento in cui mi sono resa conto che non riuscissi più a rimettere in piedi la mia famiglia. A darmi il coraggio di agire è stato l’ amore che provavo verso Marco, il mio attuale marito. Sicuramente ho anche sofferto tanto, perché quando si chiude una relazione non soffrire è inevitabile, ma ora sono felice.”

Maurizia è una donna che sa quello che vuole. Una di quelle alle quali nessuno può imporre regole, perché ha le proprie e le segue anche a costo di andare contro tutti.

Le sue emozioni ha sempre provato a metterle su carta, ma un libro intero, fino all’ età di 33 anni, sostiene di non averlo mai scritto. Gli incipit li cestinava, perché non ne era pienamente soddisfatta. Improvvisamente, è poi arrivata la svolta: ha pubblicato un libro e soprattutto, ha capito di saper scrivere. Da quel momento non si è più fermata. Di libri ne ha scritti tanti, complice anche il profilo Instagram che le ha permesso di farsi conoscere dalle grandi case editrici. Perché, come la stessa spiega, “ l’ editoria è cambiata. Si cercano persone che sappiano scrivere, ma soprattutto che abbiano un seguito al quale vendere i libri. Non è facile farsi pubblicare da una grande casa editrice, io e Marco, che scriviamo da tempo, ci abbiamo provato per anni, ma ci siamo riusciti solo dopo aver aperto la pagina Instagram, sono stati loro a contattarci. I social in questo senso possono essere di grande aiuto”.

Il coraggio che contraddistingue Maurizia nei suoi libri si percepisce tutto. Nel libro intitolato “Disordinaria”, ad esempio, fa riferimento al concetto body positive non come un qualcosa che consiste nell’accettare se stessi ad ogni costo.“Bisogna, dice, non concepire la bellezza come un qualcosa di stereotipato che abbia regole castranti.Credo che tutti dovremmo guardarci e cercare di essere la versione migliore di noi stessi, senza voler somigliare a nessuno, perché essendo tutti diversi è impossibile raggiungere le stesse caratteristiche fisiche delle persone alle quali desideriamo somigliare. Ognuno deve essere capace di trovare il proprio equilibrio nella propria fisicità. Questo è il body positive per me, a differenza di quanto sostengono tante altre persone”, conclude.

Quella della Disordinary Family di Maurizia e Marco è una storia che può insegnare tanto. A dimostrarlo sono i milioni di like e commenti che ogni giorno riempiono i loro post su Instagram. 

“Su Instagram si è creata una community alla quale mai mi sarei aspettata di arrivare. Nulla è stato premeditato. Ho iniziato a raccontare la mia vita, perché non sono una persona riservata, se trovo delle persone con cui parlare, mi racconto senza alcun problema. Sono contenta di essere arrivata a così tante persone”. 

E a chi la segue, la ascolta e legge i suoi libri, Maurizia vuole dire di essere felici. Perché,sostiene che se ci è riuscita lei, la quale non era assolutamente una donna felice, possono riuscirci tutti. 

Darle torto è impossibile, del resto, tutto ciò che vogliamo, a volte, è proprio dall’ altra parte della paura.

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