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Zaia avverte i leghisti e Salvini “La Lega in piazza non è la mia”

“Un principio per me è dogmatico è ‘la mia libertà finisce dove comincia la tua’”. Il governatore del Veneto Luca Zaia parte da Martin Luther King per dare una lezione ai suoi e per rivendicare una leadership diversa.

In una intervista al Corriere della Sera interviene sul tema dei vaccini e, soprattutto, sulle proteste di piazza contro il green pass.

“Il confronto e la libertà sono il sale della democrazia. La stella polare della mia vita è la frase che attribuiscono a Voltaire: ‘Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu lo possa dire'”. 

Sollecitato sulla partecipazione dei leghisti Borghi e Siri alla manifestazione di Roma, quella No vax e contro il Green pass, dice “la Lega è sempre stata un partito di composizione sociale e culturale variegata, ci sta che qualcuno non la pensi come te. Detto questo, non mi risulta che il partito abbia deciso di rinnegare l’attività dei propri amministratori, presidenti e sindaci. Un discorso è discutere legittimamente sull’obbligatorietà, come fa il segretario Salvini. Altra cosa è farsi portatori di una linea in cui io assolutamente non mi identifico. E mi rifiuto di pensare che sia quella del partito”

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