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“La diversità è armonia, la stonatura no”…e vale per tutti

di Donato D’Aiuto

Se è vero, come è vero, che non è da soli che si sconfiggono i nemici più temibili, è anche vero che all’interno dei “più” è la diversità che assume un valore imprescindibile e determinante.

Non si può vincere la finale degli Europei schierando undici terzini. Anzi, non la si arriverebbe proprio a giocare quella finale.

Come nel calcio, così nella musica. Se tutti suonassero incessantemente la stessa, identica nota avremmo monotonia. Tutti ricordiamo la “Canzone Mononota” di “Elio e Le Storie Tese”, simpatica al primo ascolto ma stucchevole già al secondo.

Quando, invece, ognuno si impegna a suonare note o accordi differenti, simultaneamente o in momenti molto ravvicinati, si produce armonia.

Nell’armonia c’è la diversità, c’è l’altro che è differente da me pur avendo un obiettivo comune. C’è la consapevolezza che per stare insieme bisogna darsi delle regole e rispettarsi vicendevolmente. Perché anche il rispetto è insito nell’armonia.

Soltanto mettendo insieme differenti tessere di questo variegato mosaico si può veramente ambire a crescere ed essere vincenti.

Tutti ambiamo a produrre armonia. Ogni giorno ci confrontiamo, parliamo, compiamo delle scelte, discutiamo. Discutiamo tanto. E proprio per conservare l’armonia generata insieme siamo anche disposti, a volte, a cedere il passo, a morderci la lingua e a darci un forte pizzico sulla pancia.

L’armonia è diversità. L’armonia è rispetto. L’armonia talvolta è anche compromesso.

Ed è proprio questa la grandezza dell’armonia. Esiste qualcosa di condiviso che è più grande di noi stessi presi singolarmente.

Ma c’è una cosa che nell’armonia non trova proprio posto: la stonatura.

Una nota stonata non è armonica. Una nota stonata fa perdere il ritmo e distrugge l’armonia creatasi in precedenza.

In qualsiasi percorso di crescita che ambisce a diventare vincente non può esserci spazio per nessuna nota stonata.

A quel punto, non resta che sopraffare la nota stonata per recuperare l’armonia e riprendere a generare il suono soave che tanto ci eravamo impegnati a produrre.

Donato D’Aiuto

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