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Estate e disabilità: Lo Stato continua a fare nulla

di Luca Mazzeo

Il detto recita: “ Chi tace acconsente”, ma noi ovviamente siamo gente che va controcorrente, quindi parliamo, senza porgere la mano ad un silenzio che a tutt’oggi ha collezionato troppe vittime.

Con il termine vittime abbiamo voluto  esplicitare la violazione di un valore,
basico dei diritti umani chiamato DIGNITÀ.

In tale direzione persino la Convenzione Onu è molto chiara e perentoria sui diritti delle persone con disabilità, in particolare, ha stabilito il dovere degli Stati di garantire la mobilità personale dei disabili con il più elevato livello di indipendenza possibile. Tenuto conto delle loro esigenze e delle loro libere scelte, a costi accessibili, per consentire la loro partecipazione a una società inclusiva. In aiuto a codesta tesi sopraggiunge  il diritto costituzionale , il quale prevede che le persone con disabilità hanno diritto a ricevere servizi di mobilità personale. In Italia è tuttavia sistematicamente violato.   I servizi sociali a sostegno della mobilità personale variano sensibilmente da Regione a Regione, oltreché da un Comune all’altro, con livelli abissali di diseguaglianze, come sempre a discapito degli “ULTIMI”.

 Nonostante le strade appena citate si intreccino nel pensiero, ancora una volta sia lo Stato che le Regioni sono come i conti bancari inutilizzati, ovvero Dormienti. Da impertinenti quali siamo ci poniamo l’ennesima domanda impertinente: Dormienti o svegli e nullafacenti  di professione? Siamo giunti all’estate 2021, ma i problemi non li risolve nessuno. Va ricordato che nella parola estate sostanziano tre parole determinanti per una giusta strutturazione psicofisica;

1) Svago

2) Spensieratezza

3) Divertimento


Purtroppo i servizi messi a disposizione per i diversamente abili messi in campo sia a livello nazionale che regionale sono pari a  zero.
In primo luogo sul trasporto pubblico non vi sono presenti pedane elettroniche,che consentano una salita agevole a chi ha difficoltà. Ciò provoca  nelle persone affette da patologie uno stato di rassegnazione e una consapevolezza di impossibilità di andare oltre il limite , quindi una inderogabile decisione, ovvero la permanenza presso le proprie abitazioni, al fine di evitare ulteriori fonti di stress avanzato.

Come se non bastasse è u totalmente  assente la riduzione tariffaria sulla tratta taxi; ancora sono pochissimi anche i treni attrezzati a garantire un viaggio confortevole e adeguato x chi soffre.  Così viene leso un secondo valore imprescindibile: la SENSIBILITA’.

Dopo aver descritto in breve i deficit relativi alla libertà di spostamento,spostiamo il nostro riferimento sulle carenze strutturali. Da decenni non esistono strutture realmente congrue alle esigenze dei disabili. Sono tutt’ora presenti stabilimenti sprovvisti di passerelle , che consentirebbero l’accesso rapido tranquillo; le case vacanze sono colme di barriere architettoniche e bagni senza ausili idonei a favorire un’autonomia quotidiana completa; infine strutture con piscine carenti di operatori,  un fondamentale supporto sia per chi vive il disagio che per le rispettive famiglie.

Proprio per rasentare la perfezione negativo, in viene violato un terzo valore: L’ANIMA.

A differenza dei tanti articoli chiudiamo con una scala gerarchica.

 Persona, Amore, Sogno, Dono, Vita.

 Ogni persona ha bisogno dell’amore,

Ogni persona diritto ad un sogno,

Ogni persona ha diritto di vivere un dono, come la vita

 Il corre è come una macchina senza retromarcia, non torna indietro. Le istituzioni di ogni ordine e grado  si diano una reale mossa dando servizi efficienti,e la smettano di fare cattivi servizi nei confronti di un popolo che merita rispetto e considerazione. In essenza di una soluzione, come più volte ribadito sarà Rivoluzione.

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