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Il talento di Michele Merlo: a un mese della scomparsa il ricordo di fan e familiari

È trascorso un mese da quando la notizia della morte di Michele Merlo, giovane cantautore di Rosà (Vicenza) salito alla ribalta dopo le partecipazioni ad XFactor e a Amici, si è diffusa tra i fan e gli amici del ragazzo. Il decesso, sopraggiunto a seguito di un’emorragia cerebrale causata da una leucemia fulminante, era in realtà avvenuto già la sera del 6 giugno, ma per volontà di medici e famiglia ne è stata data notizia solo la mattina successiva. Ad un mese da questa morte così assurda che ha sconvolto il mondo della musica soprattutto tra i più giovani si moltiplicano le iniziative per mantenere vivo il ricordo di Mike Bird (nome d’arte con cui partecipò all’edizione di Amici). Da ieri, infatti, sono numerosi i raduni organizzati in maniera spontanea dai fan che, in tutta la penisola, hanno deciso di incontrarsi armati di palloncini, cuori e bigliettini, il tutto con la musica di Merlo in sottofondo.

Ma il ricordo non si limita ai soli fan, da qualche giorno infatti è stata promossa una raccolta firme ( firma qui ) per chiedere al sindaco di Rosà di dedicare una piazza al giovane cantautore che rappresentava, già prima di questo tragico evento, un vanto per la cittadina vicentina. La raccolta, partita anch’essa in maniera spontanea conta già quasi 4mila firme e punta a raggiungere l’obiettivo entro l’anno.

Ci sono poi le richieste, che arrivano da più parti, alla casa discografica di Michele Merlo, la Universal Music Italia, di pubblicare il suo ultimo pezzo che è rimasto inedito ma che avrebbe dovuto essere il primo del suo nuovo progetto discografico che, purtroppo, non vedrà mai la luce. Farfalle, questo il titolo del pezzo, è pronto e lo stesso Merlo lo aveva annunciato sui social descrivendolo come un nuovo inizio, per molti sarebbe il giusto tributo ad un ragazzo di talento scomparso troppo presto.

I genitori di Michele non si danno pace, raggiunti telefonicamente ci hanno ribadito come niente di tutto questo potrà ridarli il loro unico figlio ma ogni iniziativa servirà a mantenere vivo il ricordo di Michele non solo in quelli che lo hanno amato ma anche in quelli che non lo hanno conosciuto prima di quel 3 giugno, quando è entrato in coma. “Ci sono diversi progetti – ci racconta Domenico il papà di Michele – alcuni sono ancora in fase embrionale e vedremo come si svilupperanno. Per ora ci stiamo concentrando soprattutto sull’uscita di Farfalle e sul lato giudiziario, perché prima del ricordo vogliamo verità e giustizia per il nostro unico figlio”.

Sì perché, secondo i genitori e i loro avvocati, la morte di Michele poteva essere evitata se tutti i medici che lo hanno visitato nel corso della settimana che ha preceduto il coma avessero prestato maggiore attenzione ai sintomi. C’è stata superficialità, è l’accusa che viene mossa soprattutto al medico di continuità dell’ospedale di Vergato dove Merlo si era recato la sera prima del coma, una superficialità che potrebbe aver contribuito al decesso del ragazzo. “Abbiamo sporto denuncia e ora ci sarà tutta la trafila – ci racconta sempre papà Domenico – questo non mi ridarà indietro Michele ma accertare le cause che hanno portato a questa tragedia è una questione di giustizia ed è anche un modo per tenere alta l’attenzione sulla sanità italiana. In questo ultimo anno se non avevi il Covid a malapena venivi curato. È il sistema che è sbagliato. Se la morte di mio figlio può servire a far capire che ci sono delle cose che vanno risolte allora è mio dovere andare avanti”. Un’azione legale di questo tipo però ha dei costi non indifferenti, la famiglia ha dovuto assumere tre avvocati, due medici legali di parte ed un ematologo per controbattere all’indagine interna dell’AUSL di Bologna secondo cui tutto si è svolto senza errori. Per questo gli amici di Mike e della famiglia hanno aperto una raccolta fondi a supporto delle spese legali ( qui si aderisce )“non mi importa dei soldi – specifica il Sig. Merlo – se mai dovessimo avere un risarcimento, tolte le spese, daremo tutto in beneficenza. Quello che vogliamo è giustizia ma per averla servono bravi avvocati e quelli, giustamente, costano”.

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