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Crespi libero, ha lottato contro la criminalità

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto il differimento della pena per Ambrogio Crespi, condannato a sei anni di carcere con pena definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa con l'accusa di avere procurato voti all'ex assessore lombardo Domenico Zambetti in ambienti legati alla 'ndrangheta per le regionali del 2010.

Ad accogliere l'istanza della difesa, dunque, è stato il Tribunale di sorveglianza di Milano che ha disposto il differimento pena sino al 9 settembre 2021, con il parere favorevole della pg, in attesa che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si pronunci sulla domanda di grazia presentata lo scorso Aprile.

I giudici della Sorveglianza di Milano hanno riconosciuto l’impegno di Crespi. Il regista, anche in queste settimane difficili, ha sempre avuto un atteggiamento rispettoso della magistratura e del suo ruolo.

 "Le argomentazioni – hanno scritto- e gli elementi portati a supporto della domanda di grazia da Ambrogio Crespi, condannato a sei anni per concorso esterno in associazione mafiosa, non appaiono manifestamente infondati".
Il Tribunale 'apre' dunque alla richiesta di un atto di clemenza invocato nei mesi scorsi dal regista col il sostegno, tra gli altri, di Radio radicale, di 'Nessuno tocchi Caino' e decine e decine di Associazioni. 

Il Tribunale ha sottolineato "un chiaro distanziamento dagli ambienti criminali e dal contesto in cui si sono verificati i fatti-reato, evincibile non solo dall'assenza di indizi contrari o di nuovi procedimenti a carico, ma dal fattivo impegno nella creazione di una cultura per la legalità, coma ampiamente documentato dalla difesa". I magistrati hanno valorizzato inoltre "l'opera prestata continuativamente con impiego di mezzi, tempo e capacità personali, appare andare oltre il tornaconto personale, la sfera del privato e acquista una valenza altamente riparativa" ed ancora "va sottolineato che la tale valenza riparativa appare strettamente connessa proprio ai fatti oggetto della condanna perche' l’attività svolta da Crespi e' stata orientata - e cosi' e' stata percepita - anche e specificamente alla lotta alla mafia". 
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